martedì 19 giugno 2012

MP3

MP3 (per esteso Moving Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3, noto anche come MPEG-1 Audio Layer III o MPEG-2 Audio Layer III)
è un algoritmo di compressione
audio di tipo lossy sviluppato dal 
gruppo MPEG in grado
di ridurre drasticamente la quantità 
di dati richiesti per memorizzare un suono, 
rimanendo comunque una riproduzione accettabilmente
 fedele del file originale non compresso.

Lettore CD

Il lettore di compact disc, più spesso chiamato lettore CD, è una tipologia di drive caratterizzata dall'essere destinata alla lettura dei dati memorizzati su compact disc.
Il lettore CD legge i dischi tramite un diodo laser. I dati sono scritti sul disco come una serie di microscopiche incisioni (pits), separate da spazi (lands). La superficie riflettente del disco, composta di alluminio, viene illuminata dal raggio laser per leggerne i dati. A causa della profondità dei pit, approssimativamente tra un quarto ed un sesto della lunghezza d'onda del laser utilizzato, la fase del raggio riflesso è traslata rispetto a quella del raggio emesso inizialmente. La loro sovrapposizione causa un'interfereza distruttiva che diminuisce l'intensità del raggio riflesso. Il cambiamento di intensità di quest'ultimo è misurato e trasformato in dati binari che, opportunamente decodificati, permettono la lettura dei dati immagazzinati sul supporto.

Il colonialismo


Con il termine colonialismo si intende la politica di uno Stato che ha come scopo la conquista di nuove colonie. Le colonie posso essere di due tipi: di popolamento, cioè quando un territorio viene conquistato e abitato da un nuovo popolo, per esempio le colonie seguite dalla scoperta dell’America; di sfruttamento, cioè quando un territorio viene conquistato per sfruttare chi ci abita. Il dominio coloniale degli stati Europei iniziò nel XVI secolo contemporaneamente alle esplorazioni geografiche europee. Per tutto l’Ottocento il colonialismo non cessò mai di interessare i paesi Europei che rivolsero la propria attenzione verso l’Africa, l’Asia e tutte le terre non ancora scoperte. Ogni nazione europea cercò di superare tutte le altre nella conquista di nuovi territori: l’obiettivo fu quello di creare soprattutto colonie di sfruttamento. Questa nuova fase del colonialismo fu chiamata imperialismo perché ogni grande potenza voleva creare un proprio impero coloniale. L’età dell’imperialismo va dal 1870 al 1914 quando scoppiò la prima guerra mondiale. La più grande potenza imperialista dell’Europa fu l’Inghilterra seguita da Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Italia. Fuori dall’Europa grandi potenze imperialiste furono gli Stati Uniti e il Giappone. Le cause dell’imperialismo furono: economiche perché lo straordinario sviluppo economico determinato dalla rivoluzione industriale fece crescere l’importanza delle materie prime di cui i paesi africani e asiatici erano ricchi inoltre era importante per gli europei controllare il commercio di più paesi possibili; politiche in quanto l’imperialismo rappresentò una forma esasperata di nazionalismo; culturali perché si era diffusa l’opinione che l’uomo bianco dovesse dominare tutte le altre razze; religiose perché c’era il desiderio di convertire gli indigeni al cristianesimo. La conquista dell’Africa provocò aspre lotte tra i paesi europei. L’Inghilterra era interessata soprattutto ai territori da nord a sud cioè dall’Egitto alla colonia del Capo. La Francia invece era interessata a stendere il proprio dominio da ovest a est. L’Italia in tappe diverse entrò in possesso dell’Eritrea, della Somalia e della Libia.

lunedì 18 giugno 2012

La genetica

Il monaco Gregor Mendel (1822-1884) fu il primo a studiare in modo rigoroso il fenomeno della trasmissione dei caratteri ereditari. Per questo, pur non avendo nessuna conoscenza sul DNA e RNA, viene considerato il fondatore della genetica, ossia la scienza che studia l’ereditarietà.
Mendel per otto anni lavorò compiendo incroci artificiali su 20.000 piante di pisello coltivate nell’orto del suo convento.Egli lavorò su piante di pisello che fecondava artificialmente: con un pennellino trasportava il polline del fiore di una pianta su quello di un’altra, faceva quello che in natura fanno gli insetti.
Il monaco Gregor Mendel (1822-1884) fu il primo a studiare in modo rigoroso il fenomeno della trasmissione dei caratteri ereditari. Per questo, pur non avendo nessuna conoscenza sul DNA e RNA, viene considerato il fondatore della genetica, ossia la scienza che studia l’ereditarietà.
Mendel per otto anni lavorò compiendo incroci artificiali su 20.000 piante di pisello coltivate nell’orto del suo convento.Egli lavorò su piante di pisello che fecondava artificialmente: con un pennellino trasportava il polline del fiore di una pianta su quello di un’altra, faceva quello che in natura fanno gli insetti.


Il monaco Gregor Mendel (1822-1884) fu il primo a studiare in modo rigoroso il fenomeno della trasmissione dei caratteri ereditari. Per questo, pur non avendo nessuna conoscenza sul DNA e RNA, viene considerato il fondatore della genetica, ossia la scienza che studia l’ereditarietà.
Mendel per otto anni lavorò compiendo incroci artificiali su 20.000 piante di pisello coltivate nell’orto del suo convento.Egli lavorò su piante di pisello che fecondava artificialmente: con un pennellino trasportava il polline del fiore di una pianta su quello di un’altra, faceva quello che in natura fanno gli insetti.

Gregor Mendel

Con la fecondazione artificiale Mendel  selezionò piante di razza pura per alcuni caratteri. A forza di incrociare artificialmente ottenne piante, ad esempio, dal fiore viola che davano sempre, autoimpollinandosi, piante con fiore viola.

Una volta che si fu assicurato di aver piante pure per un determinato carattere iniziò la fecondazione incrociata: ad esempio, prelevò del polline da una varietà dal fiore bianco e lo andò a depositare sul pistillo di una varietà dal fiore viola.
 Il monaco osservò che sempre nella prima generazione (generazione filiale, F1) tutti i figli ottenuti (ibridi) possedevano il carattere di uno solo dei genitori.




LA PRIMA LEGGE= legge della dominanza dei caratteri
Mendel la chiamò legge della dominanza, secondo la quale in una coppia di caratteri alternativi il dominante prevale sul recessivo, che rimane latente nella F1. Pertanto i figli (IBRIDI)derivati dall’unione fra due individui omozigoti, ma differenti per un solo carattere ereditario, sono fra loro identici o omogenei.
  Mendel si spinse oltre e incrociò le piantine ibride, o meglio fece in modo che gli ibridi di prima generazione (F1) si autoimpollinassero.Egli, incrociando individui appartenenti  alla prima generazione filiale, verificò che la seconda generazione filiale, F2, era costituita per ¾ da fiori viola e per ¼ da fiori bianchi.


Gli esperimenti misero in evidenza che il carattere recessivo fiore bianco riappariva nella seconda generazione (F2) 
LA SECONDA LEGGE = Legge della segregazione dei caratteri

Incrociando ibridi della prima generazione si ottiene una seconda generazione filiale nella quale il carattere dominante e quello recessivo si presentano sempre nel rapporto di 3:1

 LA TERZA LEGGE:legge dell'indipendenza dei caratteri
Dall'incrocio di due o più individui che differiscono per due o più caratteri si ottengono individui nei quali i caratteri si trasmettono in modo indipendente l'uno dall'altro secondo la prima e la seconda legge,e quindi combinati in tutti i modi possibili
  


Apparato riproduttore

http://www.enzomardegan.net/Scienze/Apparato_riproduttore_str.pdf (TEORIA)













Musica Araba

La nascita della musica araba viene storicamente datata intorno al settimo e ottavo secolo d.C. Prima dell'avvento dell'Islam, che portò l'arte musicale verso la sua massima espressione, erano già presenti nell'area della penisola Arabica, molte comunità che avevano sia autonomamente sia grazie alle influenze della vicina cultura mesopotamica, sviluppato una propria linea musicale.
La storia della musica e del canto arabi hanno un esordio tutto al femminile. Infatti, dalla lettura della poesia preislamica vaniamo a sapere che la vita musicale era concentrata sulla figura della qayna, una cantrice che si accompagnava con uno strumento musicale. Ella cantava proprio quella produzione poetica che, arrivata sino a noi, ci ha dato modo di conoscerla.
La classe delle qaynat formava un ramo del diffusissimo commercio di schiave che si svolgeva nei mercati arabi delle città più importanti, come Medina e Mecca, dove le cantrici si erano presto stabilite per le numerose possibilità di contatto con delegazioni straniere e gente di commercio. I piccoli re i nobili o i signori ospitavano nel proprio palazzo un gran numero di qaynat, le quali avevano il compito di rallegrare il padrone e i suoi famigliari. Lo strumento musicale delle qaynat più spesso ricordato nella poetica della jahiliyya, il periodo preislamico, è l' oud, strumento a corde simile all'odierno liuto a manico corto. 
Il tarab non è una melodia o un genere musicale bensi l'interpretazione musicale di un testo, la quale genera nell'ascoltatore quasi un rapimento estatico ..è ciò che potremmo chiamare il "sublime" del canto..... l'incanto della parola cantata! Naturalmente, perché il fenomeno del Tarab possa aver luogo è necessario che l'ascoltatore capisca il significato del testo poetico che viene cantato: il Tarab consiste proprio nella perfetta interpretazione musicale di un testo dal tema coinvolgente. Gli arabi distinguono la figura del cantante (mughanni) da quella dell'interprete (mutrib): il primo è colui che esegue con la voce una melodia, il secondo è in grado, attraverso una sviluppata tecnica interpretativa e una grande sensibilità artistica, di generare il rapimento nell'estasi del tarab. Il verbo "tariba", da cui deriva il termine tarab, significa "essere commosso da gioia o da dolore", "provare emozioni di piacere o di dolore", "andare in estasi, essere incantato, turbato, agitato, scosso", ed è quindi legato a quell'arte di modulare la voce su di un testo poetico che incanta e rapisce l'ascoltatore in grado di intenderlo.

Cl@sse 2.0

Il primo anno di scuola media, la mia classe doveva iniziare un percorso di sperimentazione che ci era stato assegnato dal Ministero della pubblica istruzione: cioè un tipo di studio diverso dal solito. Questo progetto però, non si è potuto realizzare del tutto: nel corso del primo anno dato che l’acquisto di ogni computer che ci doveva essere assegnato è stato fatto a fine anno, abbiamo lavorato soltanto con la lavagna interattiva multimediale.
Nel secondo anno scolastico avevamo a disposizione un computer portatile ciascuno che potevamo tenere fino alla fine del terzo anno scolastico. Questo potevamo portarlo a casa per eseguire i compiti. A scuola non lo usavamo  quasi mai e questo è stato un effetto negativo della sperimentazione. L’effetto divenne positivo solo quando la maggior parte dei professori  iniziarono a farci fare ricerche o cose del genere. Abbiamo utilizzato molto Blogger, Wikispaces e il Software Notebook.
Le materie che sono state più presenti in questa sperimentazione sono: italiano, soprattutto linguistica con il sito digilander, matematica e scienze dove postavamo i nostri lavori sul sito Wikispaces, storia e geografia con il programma di PowerPoint facevamo le presentazioni, un metodo migliore di studio. Con il professore di informatica invece abbiamo creato ognuno  il nostro Blog dove dovevamo mettere i lavori svolti di tutte le materie.
La cosa negativa di questo percorso è stato il non utilizzare la tecnologia per alcune materie come artistica, tecnologia, francese. Un altro effetto positivo è stato il miglioramento di alcuni alunni riguardo lo studio e la memorizzazione mentre l’altro effetto negativo è stato che altri alunni non hanno sfruttato il metodo di studio che gli è stato presentato, infatti hanno usato i computer personali solo per giochi e divertimento.