Con il termine colonialismo si intende la politica di uno Stato che ha come scopo la conquista di nuove colonie. Le colonie posso essere di due tipi: di popolamento, cioè quando un territorio viene conquistato e abitato da un nuovo popolo, per esempio le colonie seguite dalla scoperta dell’America; di sfruttamento, cioè quando un territorio viene conquistato per sfruttare chi ci abita. Il dominio coloniale degli stati Europei iniziò nel XVI secolo contemporaneamente alle esplorazioni geografiche europee. Per tutto l’Ottocento il colonialismo non cessò mai di interessare i paesi Europei che rivolsero la propria attenzione verso l’Africa, l’Asia e tutte le terre non ancora scoperte. Ogni nazione europea cercò di superare tutte le altre nella conquista di nuovi territori: l’obiettivo fu quello di creare soprattutto colonie di sfruttamento. Questa nuova fase del colonialismo fu chiamata imperialismo perché ogni grande potenza voleva creare un proprio impero coloniale. L’età dell’imperialismo va dal 1870 al 1914 quando scoppiò la prima guerra mondiale. La più grande potenza imperialista dell’Europa fu l’Inghilterra seguita da Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Italia. Fuori dall’Europa grandi potenze imperialiste furono gli Stati Uniti e il Giappone. Le cause dell’imperialismo furono: economiche perché lo straordinario sviluppo economico determinato dalla rivoluzione industriale fece crescere l’importanza delle materie prime di cui i paesi africani e asiatici erano ricchi inoltre era importante per gli europei controllare il commercio di più paesi possibili; politiche in quanto l’imperialismo rappresentò una forma esasperata di nazionalismo; culturali perché si era diffusa l’opinione che l’uomo bianco dovesse dominare tutte le altre razze; religiose perché c’era il desiderio di convertire gli indigeni al cristianesimo. La conquista dell’Africa provocò aspre lotte tra i paesi europei. L’Inghilterra era interessata soprattutto ai territori da nord a sud cioè dall’Egitto alla colonia del Capo. La Francia invece era interessata a stendere il proprio dominio da ovest a est. L’Italia in tappe diverse entrò in possesso dell’Eritrea, della Somalia e della Libia.
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